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È una calda domenica pomeriggio di maggio, tu vorresti andare al mare, ma fuori piove. Siamo partiti di casa in macchina senza una metà come due vagabondi e dopo aver parlato di decine e decine di tuoi problemi, scoppiati poi in risate e percorso centinaia di chilometri, eccoci qui: io e te persi nel labirinto a frecce adesive dell’Ikea, tra pelapatate, fiori di plastica, comodini traballanti e cuscini dalla strana consistenza.

Le dolci frequenze di “Radio Ikea”, che ogni minuto e mezzo ci ricordano qualche imperdibile offerta, con un leggero aumento dei decibel su frasi come “Solo fino al 31 maggio…” o “Prova il nuovo menù per pranzo a soli…” allietano il nostro gettare ogni tipo di articolo nel carrello, come se non ci fosse un domani. Anche il profumo per ambienti, che nel tuo studio è terminato venerdì!

Siamo arrivati qui due ore fa per noia e ora siamo alla cassa con il carrello pieno ad attendere il nostro turno per pagare. Mentre aspettiamo ti guardo e noto uno strano sorriso a novantanove denti, alzo lo sguardo e nei tuoi occhi vedo riflesso un quadretto di noi due abbracciati nel letto, dopo aver fatto l’amore. Persino le orecchie per l’emozione accennano a muoversi, sembra che tu non stia respirando e che non ne abbia bisogno. Dalla felicità, non ti accorgi nemmeno che stai compilando il modulo cartaceo che si trova all’uscita, per l’iscrizione alla newsletter “Ricette Svedesi”. Ai fornelli sei una frana, ma non voglio interrompere questo momento di estasi fra polpette e salmone sottovuoto, così ti lascio fare.

 

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