Matteo Martelli, marchigiano classe 1988. Amo la montagna e odio il mare. Faccio il disk jockey da oltre 13 anni, sono autore S.i.a.e dal 2006 e finora ho programmato musica in più di 30 discoteche sparse nel centro e nord Italia e altrettanti festival e party all’aria aperta. Vado matto per il mio carattere: osservo i comportamenti e i linguaggi, il modo di comunicare che adottano le persone e i brand attorno a me, sia sul web e in particolare sui social network, sia al di fuori di uno schermo.
A volte, senza neanche rendercene conto, prendiamo posizione rispetto a movimenti musicali, politici, culinari, sportivi e chi più ne ha più ne metta, influenzati da personaggi che cavalcano i social network o qualsiasi altra piattaforma web vestiti da messaggeri. E il loro messaggio viaggia veloce, come non mai, tra mi piace, commenti e condivisioni, alla ricerca dell’approvazione di un pubblico!
La cosa bella che il grande web mette a disposizione è che quel messaggio può essere inviato da chiunque, indistintamente dal rango sociale, dalla posizione geografica, dal mestiere, dalle cifre del suo conto in banca, dal numero di follower.
Fondamentalmente questo avviene ogni volta che premiamo il pulsante “Pubblica” su qualsiasi piattaforma di condivisione di contenuti. Molto spesso lo facciamo privi di un obiettivo, con spensieratezza, senza neanche preoccuparci se dopo qualche anno potremmo vergognarci o addirittura pentirci di quell’azione.
Sembrano sottigliezze e invece sono proprio i semplici gesti quotidiani a determinare la reputazione di una persona nella vita sociale: nelle conversazioni, nelle relazioni, nello sport, sul lavoro e in qualsiasi altro posto frequentato da esseri umani, sia sul web che fuori!
Altre volte, invece, capita che il messaggio sia premeditato, con una strategia e un budget a monte per il raggiungimento di un traguardo come per esempio la vendita di un prodotto o un servizio da parte di un brand o un’impresa, o l’aumento della conoscenza e della percezione di una marca o di personaggi pubblici! E oggi, che sul web il livello di attenzione verso un contenuto è scarsissimo, avere gli occhi puntati addosso anche per qualche minuto potrebbe significare “soldi in tasca”.
A me, da anni, non piace più parlare di vita virtuale e di vita reale. Non c’è più differenza tra loro, o meglio, le due cose sono intersecate: la maggior parte di noi assume comportamenti, abitudini e stili di vita in relazione a quello che succede, vede e ascolta in rete e viceversa, dai bambini agli anziani. A chi prima e a chi dopo, a chi per piacere e a chi per necessità internet, insieme a tutti i suoi servizi connessi, entrerà sempre di più a far parte delle nostre vite. Dobbiamo imparare a conoscerlo meglio per sfruttare solamente i suoi lati positivi, utili a migliorare la nostra vita.
In questo spazio mi tolgo qualche sfizio! Con le esperienze e le competenze che ogni giorno sviluppo nel mondo dei social media, espongo il mio punto di vista su ciò che muta ed evolve in questo campo, cercando di essere d’aiuto a qualcuno. Buona lettura!