In uno dei momenti storici più drammatici e difficili da affrontare per l’intera umanità come quello del nuovo Coronavirus, in cui si trascorre l’intera giornata chiusi tra le mura di casa, l’arrivo sulla tavola della cena di una bella pizza tonda fumante, ben farcita all’italiana, può far tornare il sorriso!
Molti ristoranti e pizzerie, dopo l’entrata in vigore dell’ultimo decreto ministeriale, hanno dovuto chiudere fino a data da destinarsi e si sono attrezzati per effettuare la consegna a domicilio dei propri piatti nel menù!
L’idea è molto carina, ma come possiamo informare le persone del servizio e far decollare l’iniziativa quando cartelloni pubblicitari su strada e volantini sono praticamente inefficaci, visto che in giro non c’è anima viva, né in macchina né a piedi, e non abbiamo un sito web?
Questa è più o meno la domanda che mi è stata posta da un amico proprietario di una pizzeria, con annesso: “Tu, con Facebook e quelle cose li, riesci a fare qualcosa?”. Alla sua domanda è seguita una mia domanda celere e chiara: “Hai qualche euro al giorno, tipo cinque o sei, da poter investire per promuovere il servizio sui social network?”. Per fortuna – per lui – la sua risposta è stata un deciso Sì!
Ragionando su quali tra gli strumenti già in possesso del locale avrei potuto sfruttare al meglio per creare un sistema “smart” al mio amico, che al contempo fosse di facile utilizzo anche per i clienti, mi sono venuti in mente tre programmini con i quali ognuno di noi interagiamo quotidianamente, ovvero: Pagina Facebook, Whatsapp, Facebook Ads e conto Pay Pal.
Vediamo ora come e per cosa ho utilizzato ogni piattaforma!

Molti ancora non ne conoscono l’esistenza e quindi non sanno che Whatsapp Business, a differenza del normale Whatsapp, ha molte funzioni utili per le aziende come l’inserimento tra le informazioni pubbliche dell’indirizzo del sito web, della mappa di geolocalizzazione, del numero di telefono aziendale. E ancora: un sistema di classificazione clienti, il catalogo prodotti, pratici strumenti di messaggistica automatizzata e tanto altro. Ma, cosa più importante, il link per venire contattati direttamente: praticamente, chi navigando online incontra il link e ci preme sopra si ritroverà subito nella chat a scrivere con l’azienda desiderata.
Nel normale Whatsapp, al contrario, bisogna prima cercare il numero, poi trascriverlo o copiarlo, salvarlo nella rubrica e solo a quel punto sarà possibile iniziare una conversazione. Sembra banale, ma la conseguenza di quest’ultimo percorso che costringe l’apertura e la chiusura di diverse applicazioni nello smartphone, spesso e volentieri porta allo smarrimento della fonte o dei dati da cui si è partiti.


PAGINA FACEBOOK
Sulla pagina Facebook ho pubblicato alcuni post formati da testo più immagine dove la pizzeria informa, fase per fase, come ordinare la cena a domicilio. Tra i vari post pubblicati ce n’è uno mantenuto fisso in alto nella pagina, quindi ben visibile a chiunque vi entri dentro, con il menù di tutti i piatti e le pizze disponibili per il servizio a domicilio. Questi sono alcuni dei post realizzati.




FACEBOOK ADS
Possiamo tranquillamente dire che senza questo giocatore in campo lo schema produrrebbe scarsi risultati; le sponsorizzazioni su Facebook e su Instagram sono i polmoni del sistema di generazione contatti, e quindi delle ordinazioni. Questo perché la piattaforma pubblicitaria di Facebook permette di veicolare un messaggio in relazione a un pubblico e a una zona geografica ben definiti.
Se vuoi saperne di più su Facebook Ads, prima di andare avanti in questo articolo ti consiglio di leggere VENDERE CON FACEBOOK E INSTAGRAM: È POSSIBILE?
Per iniziare ho utilizzato due campagne con i rispettivi obiettivi: copertura e interazione.
1 – La prima, copertura, mi è servita per raggiungere con l’inserzione più persone possibile, che non per forza conoscevano la pizzeria e che vivono all’interno del raggio di azione del servizio a domicilio. Nel gruppo di inserzioni ho impostato una frequenza giornaliera di massimo 4 impression per persona così che, una volta determinata dall’algoritmo la riduzione del pubblico da potenziale a più interessato alla campagna, l’inserzione possa rimanere più facilmente impressa nella mente delle persone fino a farle incuriosire e a volerne sapere di più sulla pizzeria e i suoi piatti.
Qui interessi o dati demografici per definire il pubblico da intercettare c’entrano ben poco: a chiunque viene fame anche solo a parlare di pizza, figuriamoci a vederla in foto dopo giorni di segregazione in casa! Il ragionamento è semplice. Le creatività utilizzate in questa campagna sono gli stessi post pubblicati nella pagina Facebook, con l’aggiunta del pulsante di chiamata all’azione “Prenota subito” che reindirizza alla chat su Whatsapp.

2 – La seconda, invece, è una strategia che ho imparato leggendo il libro “Facebook e Instagram – Strategie per una pubblicità che funziona” di Enrico Marchetto, di cui trovi il link per l’acquisto su Amazon nella sezione LIBRI CONSIGLIATI.
L’obiettivo di questa campagna, come detto prima, è interazione. Ho scelto questo obiettivo perché avevo bisogno, il più possibile, che Facebook andasse alla ricerca di persone inclini a interagire attraverso mi piace, commenti e condivisioni con le inserzioni, per generare riprova sociale con i post e di conseguenza con i prodotti e i servizi che la pizzeria offre.
La campagna è impostata CBO (ottimizzazione del budget per gruppi di inserzione) ed è composta da 2 gruppi di inserzione con 2 diversi pubblici circoscritti per chi vive all’interno del raggio d’azione del servizio a domicilio.

Nel primo ho inserito i FAN, coloro che probabilmente già conoscono la pizzeria, che vedono o hanno visto in passato post pubblicati dalla pagina e magari sono stati, e lo sono tutt’ora, clienti abituali. Per farla breve, tutte quelle persone che maggiormente potrebbero dedicare attenzione alla mia inserzione.

Nel secondo gruppo di inserzioni ho inserito i FRIENDS OF FAN, ovvero gli “amici più stretti” dei nostri FAN. Per “amici più stretti” si intende quelli con cui i nostri FAN chattano di più, si scambiano mi piace nei post, si commentano nelle foto o semplicemente visualizzano reciprocamente i propri profili.

Quando parliamo di campagne fatte su attività che operano a livello locale, questo è uno dei pubblici più profittevoli che catapulta il commerciante in un mondo nuovo di opportunità. Perché, a pensarci bene, vedere il mi piace di un nostro amico a una pagina che non conosciamo ma che in relazione alle nostre passioni, ai nostri hobby o al nostro lavoro potrebbe essere interessante, di sicuro ci rende meno titubanti nell’interagire con i suoi post o addirittura nel seguirla. Diciamo che il nostro amico, già FAN di quella pagina, fa un po’ da garante per noi! E se dopo aver interagito con l’inserzione diventiamo anche noi FAN della pagina, ecco che il commerciante raggiungerà un’orbita più lontana dal suo polo di FRINDS OF FAN, generando così un pubblico algoritmico che si autoalimenterà, composto da nuove connessioni tra persone e riprova sociale! Figo, no?
Anche in questa campagna le creatività utilizzate sono gli stessi post pubblicati nella pagina Facebook, alternati per gruppo di inserzione e con l’aggiunta del pulsante di chiamata all’azione “Prenota subito” che reindirizza alla chat su Whatsapp.
Per quanto riguarda i posizionamenti delle inserzioni nelle varie piattaforme di distribuzione come Facebook, Instagram, Instagram Stories, Messenger o Audience Network, ho lasciato fare in modo automatico all’algoritmo perché nessuno meglio di lui sa dove mostrare il contenuto alle persone nel posto giusto e nel momento giusto!
Struttura delle campagne utilizzate:

PAYPAL
Se le regole, al momento, impongono di evitare i contatti fisici tra persone per contenere la diffusione del Nuovo Coronavirus, dovremmo limitarci il più possibile a effettuare pagamenti in contanti e in monete. Con PayPal questo è possibile, semplice e legale! Infatti, come in ogni altro sistema di pagamento online, è possibile richiedere o inviare denaro digitando l’indirizzo email del conto che riceverà la transazione, l’importo da pagare e premendo “invia”. Il tutto anche dallo smartphone tramite l’app di PayPal.

Dopo un paio d’ore dalla pubblicazione del primo post, la situazione in pizzeria era questa:

Dopo aver attivato da qualche ora le campagne su Facebook e chiesto ad alcuni amici di fare passaparola su Whatsapp, il risultato era il seguente:

Al punto da raggiungere solo nel primo fine settimana tra le 380/400 pizze consegnate a domicilio. Direi che è un risultato niente male per un’attività alla quale è stato imposto l’obbligo di chiusura! Un sistema che non promette ma dà la possibilità di ossigenare le finanze di un commerciante, sostenendolo e consentendogli di rimanere in piedi e non chiudere baracca.
Lanciando uno sguardo al di là del profitto, ci si accorge che nelle case dei clienti entrano in quantità smisurata, a cavalcioni sui cartoni con dentro le pizze, anche amore e felicità e questa forse è la cosa più bella!


Le Tue “pillole” di acculturamento sui new media sono fatte molto bene, sveli senza misteri come usare i social per promuovere una attività esemplificando in modo eloquente con una case history. Non stimoli il fai da Te perché sei trasparente e apparente commercialmente innocuo. Bravo, lasciaglielo credere!!!!!
Grazie mille, Carlo! Spero di conoscerti presto! 😉